venerdì 18 giugno 2010

Lakers Once Again


Si è vero, stiamo per entrare nel momento clou del mondiale, tra waka waka e strombazzamenti vari, è anche vero che non sono un grande esperto del pianeta basket, ma penso che almmeno "un piccolo cenno" vada fatto anche alla finale NBA tra Boston Celtics e Los Angeles Lakers, gara decisa soltanto dopo la settima partita della serie e vinta nel finale dai Lakers dopo una partita in cui sono stati sempre sotto. Cominciamo col dire che, sulla base di quello visto nel corso delle finals, la sfida per il titolo è stata altamente equilibrata ed entrambe le squadre avrebbero potuto vincere senza demeritare.
La nostra analisi si concentrerà appunto su gara 7, quella decisiva, quella in cui the winner takes it all. La prima cosa che mi viene in mente dopo aver visto la partita è "Hanamichi, chi controlla i rimbalzi controlla la partita" [cit. Slam Dunk] e mai citazione fu piu' precisa perchè dopo un'illusoria tripla iniziale del sempreverde Fisher, Boston prende in mano il pallino del gioco e chiude il primo gioco sopra di 9 punti (23-14). La difesa di Boston su Bryant è asfissiante con repentini raddoppi che non lasciano spazio al "black mamba" che soffre troppo la marcatura di Pierce e Ray Allen che lo costringono a prendersi tiri impossibili puntualmente sbagliati da un Kobe troppo fuori dal match. Se quindi Bryant per il momento è l'assente ingiustificato, i Lakers devo fare affidamento alla forza del collettivo e restano attaccati alla partita grazie all'apporto in zona realizzativa di Ron Artest, ma soprattutto grazie allo strapotere fisico sotto canestro di Gasol che riesce a prendere tutti i rimbalzi che sorvolano il suo raggio d'azione. Questo basta a limitare i danni, con i Lakers che chiudono il secondo quarto in svantaggio di 6 punti (40-34), ma con un Bryant "human mode: on" (3 canestri su 14 tiri) per penetrare la perfetta difesa di Boston ci vuole ben altro.
Il terzo quarto sembra piegare definitivamente la resistanza dei Lakers che vanno anche sotto di 13, ma la variabile impazzita ha un nome: Lamar Odom, autore 7 punti che, uniti al lavoro di Gasol sotto canestro (chiuderà la partita con 18 rimbalzi e 19 punti) e grazie a uno stratosferico Ron Artest, riescono a riportare i Lakers in partita sul risultato di 57-53 allo scadere del terzo quarto.
Il quarto quarto risulterà essere decisivo per l'assegnazione del titolo:una tripla di Fischer riporta i Lakers in parità e Boston fallisce tre possessi consecutivi permettendo a un Bryant fino ad all'ora evanescente, di mettere a referto 4 punti consecutivi che permettono ai Lekers di passare in vantaggio e di allungare.
Gli ultimi minuti sono concitati, le triple si susseguono: Rashid Wallace(11 punti e 8 rimbalzi per lui), Artest(autore a fine gara di 20 punti), Allen(13 punti e 8 rimbalzi), Bryant ci prova ma sbaglia, sul rimbalzo manco a dirlo decolla Gasol che scarica di nuovo su Bryant ke si riprende il tiro, trova il fallo e fa 2 su 2 dalla lunetta. Mancano 23 secondi e Boston è sotto di 6 quando Rondo ruba un pallone,prova la tripla...CHAF, -3.I Boston spendono il fallo su Vujacic che fa 2 su 2. Rondo ci riprova ma non va.
La partita finisce 79-83 per i Los Angeles Lakers che bissano così il successo dell'anno precedente e si aggiudicano il titolo NBA per la sedicesima volta nella loro storia, Bryant (autore comunque alla fine di 23 punti e 15 rimbalzi) viene nominato MVP delle finals e si aggiudica il quinto titolo NBA della sua carriera, meglio di lui, a quota 6, c'è solo "His Airness" Michael Jordan...Jesus in Sneakers.


N.D.C.

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