sabato 19 giugno 2010

La caduta del......(Ct)Capello


18 giungo 20:30 - Capello sceglie il 40enne James come numero 1, poi formazione base: in difesa Terry e Carragher centrali con le fasce coperte dagli inglesi "abbronzati" Cole e Johnson; centrocampo con Barry diga, Gerrard e Lampard più avanti, e Lennon che svaria sulle due fasce. In attacco intorno al "pivot" Heskey agisce il red devil Rooney.
Tutta l'Inghilterra insieme agli scommettitori(vittoria 1.22) crede in una facile vittoria sulla modesta Algeria che, dopo aver partecipato al Mondiale dell'82 e dell'86, era scomparsa dalla massima competizione del globo per 24 lunghissimi anni. Ora senza stelle e particolari ambizioni tenta di ritagliarsi il suo spazio nella storia di questo primo mondiale africano.
Fischio e si comincia. Da subito si vede un Inghilterra poco pimpante e poco in palla. L'unico tiro arriva da Lampard al 33' ma fuori a lato, il portiere Bolhi non deve far nulla. L'azione della nazionale dei tre leoni è lenta, pasticciosa e dà proprio l'impressione di non avere alcuna organizzazione.
I difensori maghrebini seppure non dotati di altissima qualità, sono particolarmente generosi in quantità e riescono a contrastare con l'aiuto del rientro dei terzini( Belhadj e Bougherra) l'attacco macchinoso e superficiale dei "Man in White", ed anzi propongono ottime palle ai centrocampisti/attaccanti Kadir, Matmour, Guèdioura, Ziani che fanno non poca paura ai tifosi inglesi, impressionati dalla velocità ed imprevedibilità delle scorribbande offensive algerine. Terminata la prima frazione di gioco, ci si aspetta la svolta se non tattica, ma almeno comportamentale vista l'apatia della squadra giudata da Capello.

Nel secondo tempo nulla di nuovo all'orizzonte: freddo in campo, le assordanti trombette, il tecnico friulano che urla ai suoi, l'algeria che riparte e l'Inghilterra che non fa gioco. Un pò di luce si vede dopo 10 min quando Lennon finalmente si sposta più al centro realizzando un tiro da fuori area. Respinto. La partita all'inizio noiosissima si ravviva un pò quando gli uomini della regina decidono di giocare più veloce, confondendo gli avversari e compiendo passaggi rapidi e precisi volti ad affaticare la squadra in tenuta Verde, che comincia ad avvertire le prime difficoltà regalando molti corner all'avversario; la superiorità territoriale inglese si concretizza in un tiro di Barry ed in una capocciata di Defoe(entrato al posto di Heskey). I leoni, quasi soddisfatti del poco lavoro fatto, cincischiano e perdono una serie di palloni che portano in contropiede gli algerini che con due tiri di Guedioura (intorno all'86') spaventano capello e i suoi.

Gli ultimi 10 minuti sono di alterne fortune, da un parte Lampard tira a lato a sinistra, dall'altro la nazionale africana conquista calci di punizione che interrompono la trama offensiva degli Inglesi e ne rallentano la manovra.
Finisce 0-0 con buona pace degli allibratori e di chi aveva puntato su questa Inghilterra che poco ha fatto vedere in termini di gol, di spettacolo, ma anche di pura e semplice tattica, organizzazione degli inserimenti e sovrapposizioni, stimolate solo da qualche urlaccio del tecnico italiano.
Buona, invece, la prova degli africani che si sono evidenziati sia per la rapidità che per il gioco offensivo e il disegno tattico mostrato. Ottima l'interpretazione della partita in cui si vede molto bene la mano delle squadre francesi nelle quali molti di questi hanno militato e militano tutt'ora.
Per gli Inglesi è sempre la stessa storia: sempre favoriti mai concreti, sempre agognati mai vittoriosi; è un ciclo che si ripete(anche se nulla è ancora detto) e che si concretizza nella mancanza di un portiere di livello da almeno 20 anni, nella mancanza di una unità di pensiero e ora nella mancanza di gioco. Insomma in campo scendono 11 individualità mal mescolate e che il più delle volte sono talmente legate (almeno pare) agli schemi tattici delle squadre di club di appartenenza che non riescono mai ad adattarsi alle tattiche proposte in nazionale; come dicono i tabloid inglesi "tre leoni sdentati" la cui fama è molto maggiore della grinta che dovrebbero mettere in campo e con la quale dovrebbero divorare gli avversari.
Ma questo ci rende solo felici; un altro punto a favore della nostra Nazionale..E annamo!


B.L.M.

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