domenica 27 giugno 2010

Francia=Italia?



Italiani e Francesi; da sempre in competizione su svariati fronti: la moda, il cibo, la cultura, il teatro, la politica e che con alterne vicende si sono trovati sempre l'uno di fronte all'altro sia nelle vittorie che nelle sconfitte.
Destinati ad incrociarsi con la perenne sfida tra mondiali ed europei: ai quarti di france '98 con la francia avanti, all'europeo 2000 in finale con ancora la francia bestia nera degli azzurri, ai mondiali tedeschi del 2006, dove i bleu dovettero, invece, chinarsi al rigore di Grosso.
Vicinanza che si concreta negli ultimi giorni da incubo per italiani e francesi : prima il mondo ha assistito attonito ad una debacle francese senza precedenti e poi ad una caduta verticale degli azzurri che ci riporta a prima del '78. Infatti é da allora che la nazionale italiana si era sempre qualificata agli ottavi di finale di un mondiale.
Storie diverse, ma dai connotati simili e dalle origini non così troppo distanti come si potrebbe pensare.
Partiamo dalla Francia: I galletti partono già col piede sbagliato, almeno per la riconferma di Domenech, allenatore che non solo per le ultime partite e per gli ultimi episodi, ma già precedentemente si era evidenziato per la manifesta incapacità di dirigere un gruppo, di allenarlo al meglio, di proporre schemi di gioco alternativi, di fare la semplice formazione da mettere sul terreno di gioco. Nonostante ciò viene riconfermato e alimenta la rabbia e la delusione dei francesi almeno quanto la sconfitta nei mondiali del 2006 che brucia ancora.
I bleu si complicano ancora la vita non vincendo il proprio girone di qualificazione al mondiale ed arrivando secondi. Il regolamento prevede che si sfidino le 8 migliori seconde in due sfide(andata e ritorno) che sanno di ultima spiaggia per Francia e Irlanda. All'andata in Irlanda, i bleu vincono 1-0, al ritorno pareggiano sì 1-1, ma con un gol a dir poco irregolare per l'intervento di pallamano di Henry. Raggiungono così, una qualificazione mondiale contro il trap tra polemiche infiammate e disprezzo da parte del mondo del pallone. Arrivati al mondiale africano giocano un girone da dimenticare con un pareggio con l'uruguay, una sconfitta pesante contro il Messico ed una altra sconfitta contro il Sud Africa(paese ospitante) che almeno esce a testa alta, all'opposto della francia e dei giocatori francesi che in aperta polemica col tecnico d'oltralpe addirittura disertano un allenamento prima della partita col sud africa. E' il disastro. I francesi tornano a casa, con il ministro dello sport che chiede le dimissioni del presidente della federcalcio transalpina e con un paese che si chiede cosa sia successo in quello spogliatoio di così grave da provocare un ammutinamento di tale rilevanza.
Italia: qui la storia è un pò diversa, dopo aver felicemente vinto il mondiale 2006, l'italia si appresta col favore dei pronostici ad affrontare un mondiale, in cui potrebbe rivelarsi per l'ennesima volta come la sorpresa, tant'è che anche il ct preferisce, e ciò si evince dalle sue dichiarazione, partire a fari spenti.
In verità non era tutto rosa e fiori. Dopo il 2006 infatti Lippi aveva ceduto il posto a Donadoni, scelta scellerata della Figc; un allenatore che aveva allenato solo il Livorno in serie A e che non era e tutt'ora non è affatto un carismatico di professione, uno che può dare senso di appartenenza ad una squadra ed orgoglio patriottico da buttare in campo, per strappare qualsiasi risultato all'avversario. Eppure va in nazionale, perde subito l'europeo e dopo scarsi due anni cede nuovamente il posto a Lippi. Questi rinvigorito dalle vacanze a Viareggio, dimentica un pò di calcio e dopo aver conquistato una qualificazione mondiale semi-soddisfacente, decide di rovinare la nazionale scivolando nell'ignoranza tattica e calcistica più totale; ignoranza mostrata chiaramente nell'assenza di gioco e di uomini di spessore che sapessero reggere i 90' e la fatica di portare una maglia con 4 stellette.
Così, con tante speranze, il nostro mondiale comincia col paraguay, e nonostante il pareggio pare una prova soddisfacente, infatti, considerando che Lippi aveva fatto scendere in campo una formazione senza schemi, era un ottimo risultato. Ci si aspetta la svolta con la neo-zelanda, ma manco a parlarne ancora un pareggio. Al chè arriva la Slovacchia di Marek Hamsik che, sebbene la presenza del talento in forza al napoli, non dovrebbe spaventare neanche la cremonese. E invece no, siamo proprio spaventati, la paura più nitida si legge negli occhi del povero Marchetti, scelto come secondo, quando la normale gerarchia doveva prevedere De Sanctis, uomo di maggior esperienza internazionale che avrebbe certamente donato più tranquillità agli azzurri.
La partita va come tutti sappiamo, con l'esemplificazione di tutti gli errori di Lippi che si concretizza grazie al gol da favola di Quagliarella, che Lippi aveva tenuto ben nascosto (forse pensava che essendo un uomo del sud desse più calore e l'ha lasciato in panchina a scaldare i compagni). Insomma Slovacchia-Italia 3-2 senza cuore, senza voglia e senza entusiasmo, sintesi di un gruppo saturo, di un allenatore incapace e di una federazione che si è fatta scappare Euro 2012 e pure 2016.
Tutto da rifare come ha detto il capitano, oppure direi io da cambiare perchè non bisogna fare di nuovo con i vecchi, bisogna proprio mutare radicalmente gli interpreti sia nel gioco che nei ruoli dirigenziali.
Ennesima sfida che ci accomuna ai Francesi, anche loro in attesa di una nuova "rivoluzione francese" che dia smalto alla compagine d'oltralpe, oberata dalla scarsa qualità dello staff della nazionale. Speriamo che ci sia anche una rivoluzione italiana, ma ne dubito, arriveremo come al solito agli Europei/Mondiali con blanda organizzazione e scarsa lungimiranza di obiettivi, e forse ci salverà la solita intraprendenza degli italiani, senza la quale saremo un paese allo sfascio.


B.L.M.

giovedì 24 giugno 2010

Ladri Di Sogni


Fuori, siamo fuori, fuori come un balcone!! Ma il problema serio è: siamo mai stati veramente dentro? Abbiamo avuto il girone piu' abbordabile di tutto il mondiale con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia, potevamo aspettarci di tutto, tranne che concludere questo girone da ultimi in classifica. Sì è vero, avete ancora l'amaro in bocca per la partita appena conclusa, forse state ancora ancora lì a imprecare, forse state ancora rimpiangendo quel gol che è quasi arrivato, forse avete ancora il cuore a mille per quegli ultimi, intensissimi e inesorabili 10 minuti finali, ma io vi chiedo di mettere da parte queste sensazioni e queste emozioni, di dimenticare questa partita e fare un'analisi piu' ampia della situazione, tenendo conto anche delle partite precedenti.
Come è mai possibile che l'Italia, campione del mondo in carica, si sia dovuta giocare l'accesso agli ottavi di finale solamente all'ultima partita? Perchè ci siamo venuti a trovare in una situazione simile? Una situazione assurda, paradossale, inimmaginabile alla vigilia del torneo. Vi rendete conto che siamo arrivati ultimi? Non mi venite a dire che è merito delle altre squadre che hanno giocato meglio, perchè non ci credo. Di solito si dice che bisogna fare attenzione a dove finiscono i meriti di una squadra e dove cominciano i demeriti dell'altra. Questa volta tale linea di demarcazione, io non la vedo. Se le altre squadre hanno giocato meglio di noi, ed è evidente che è così, è solo e soltanto per demerito nostro, perchè io non posso credere che l'Italia sia questa. Non è possibile che una squadra che 4 anni fa ci ha fatto sognare, ci ha tolto letteralmente il fiato e ci ha portato sul tetto del mondo, sia arrivata ultima in un girone del genere. Non me la bevo la storia dei giocatori vecchi, stanchi e appagati, perchè un girone così andava vinto a mani basse a prescindere dai calciatori convocati e da quelli lasicati a casa. Magari potevamo uscire anche subito agli ottavi, ma il passaggio del primo turno, non dico nemmeno che era l'obiettivo minimo, doveva essere una formalità.
Il problema è: chi guida una squadra di calcio deve avere le idee chiare, non si può cambiare modulo ogni partita in una fase finale di un mondiale, non si possono fare ancora esperimenti tattici ma insistere sempre con gli stessi inerpreti, perchè tale mancanza di sicurezza da parte dell'allenatore si ripercuote poi sui giocatori in campo, che ovviamente non sanno che pesci pigliare. Io ho visto giocatori a 5 minuti dalla fine, con un solo gol da segnare per passare il turno, trotterellare in mezzo al campo palla al piede invece di correre come dei forsennati e buttare il sangue per la maglia della nazionale.
In queste 3 disastrose partite l'Italia ha subito la bellezza di 5 gol, e tutti i gol non sono nati da grande azioni messe su dalle squadre avversarie, ma da palesi errori della nostra difesa. I primi 2 gol li abbiamo presi da 2 calci di punizione da centrocampo, e se si prende gol da palla inattiva è palesemente colpa dei difensori che sbagliano le marcature. Oggi abbiamo preso un gol perchè abbiamo sbagliato un passaggio al limite della nostra aria, un altro gol l'abbiamo preso perchè un difensore invece di correre verso la palla e spazzare, è stato fermo e si è fatto anticipare dall'attaccante, e l'ultimo gol...l'ultimo gol...l'ultimo gol...ma nemmeno in una partita tra amici una squadra si lascia infilare da una rimessa laterale in quella maniera. Cioè quello si è trovato solo, davanti al portiere in uscita, dopo la battuta di un fallo laterale...ma stiamo scherzando?!?!? Eppure, nonostante ciò, io ho visto sempre gli stessi quattro difensori davanti a un portiere che,a ragion veduta, aveva il terrore negli occhi.
Il centrocampo, checchè se ne dica, nel complesso è stato il reparto meno peggiore degli altri, perchè De Rossi e Montolivo hanno giganteggiato le prime due partite, ma, dopo aver predicato nel deserto, si sono lasciati trascinare nell'oblio del non-gioco. Per quanto riguarda le fasce, ho visto sempre e solo giocatori fuori ruolo che raramente raggiungevano il fondo e crossavano in maniera decente.
L'attacco è stato scandaloso almeno quanto la difesa. Non hanno mai punto come avrebbero dovuto, non hanno mai messo sotto pressione le difese avversarie, un reparto offensivo praticamente nullo. Si pensi al fatto che i primi 2 gol sono stati segnati, uno da un centrocampista e l'altro, l'ha segnato sì un attaccante, ma era comunque un rigore e non un'azione di gioco. Il fatto che Quagliarella, da solo e in soli 45 minuti giocati, ha creato piu' palle gol di quanto fatto da tutti gli altri attaccanti in due partite e mezzo, non fa altro che aumentare i rimpianti e le critiche nei confronti dell'allenatore.
Senza scomodare gli assenti illustri (vari Cassano, Balotelli e chi più ne ha, più ne metta) io mi chiedo perchè Quagliarella ha giocato solo 45 minuti? Eppure oggi ha dimostrato non solo di essere l'attaccante piu' forte della spedizione sudafricana, ma anche di essere quello che piu' di tutti avrebbe lottato per quella maglia. Mi chiedo perchè Palombo non ha mai visto il campo? Eppure Palombo, per natura, è il sostituto naturale di Pirlo, non avrà le sue geometrie, ma per quantità e qualità non ha nulla da invidiare a gente come Gerrard e Lampard. Mi chiedo perchè Maggio non ha mai giocato titolare? Sarebbe stato perfetto come centrocampista di fascia, anche se Lippi si ostina a (non)farlo giocare da terzino. Mi chiedo perchè, nonostante la palese incapacità di creare gioco, Lippi abbia insistito con giocatori non all'altezza della situazione?
Ma poi ci penso un attimo e dico: ma col girone che ci è capitato, pormi tutte queste domande è inutile. Non puo' essere solo questione di un errato schieramento tattico, non puo' essere solo questione di un'errata scelta dei titolari, noi non stavamo giocando contro Brasile, Argentina, Spagna, Olanda o Inghilterra. Deve essere stata anche questione di testa dei giocatori e di motivazioni che palesemente non c'erano, o se c'erano, non si sono mai viste in queste tre partite. Le colpe di Lippi sono palesi e lampanti, ma sono colpe relative, perchè sono i giocatori che scendono in campo, e con le squadre che abbiamo affrontato, di certo non erano affatto necessarie grandi indicazioni tecniche o tattiche. Ma nonostante la modestia delle squadre affrontate, io ho visto giocatori spaventati, spaesati, entrati nel panico al minimo accenno di pressing da parte degli avversari.
Davvero non so a chi addossare le colpe di questa debacle mai vista nella storia della nazionale. Col senno di poi è possibile dire tutto e il contrario di tutto. Col senno di poi è facile dare tutte le colpe a Lippi, e paradossalmente è ancora piu' facile per Lippi stesso assumersi tutte le colpe, senza dare spiegazioni di sorta, tanto avrebbe comunque lasciato la panchina a fine torneo, e, in conclusione, l'unica cosa che ci resta concretamente di questo mondiale, sono i nostri sogni...infranti.


N.D.C.

lunedì 21 giugno 2010

Lippi: "Italia senza paura Il Mondiale inizia ora"


E infatti ci era parso che fosse un allenamento! Eppure pare strano che non si sia accorto che il mondiale era cominciato. Era cominciato eccome, con le critiche dei giornalisti, con il lecchinaggio dei cronisti rai ai giocatori, con le trombe del folklore che purtroppo arriveranno anche a Napoli, con i soliti convocati illustri assenti. E ci era parso anche per le polemiche sulle possibili formazioni, per Mazzocchi che cambiava gli occhiali, per la presenza in una trasmissione sportiva di Galeazzi insieme a Maurizio Costanzo...Maurizio Costanzo? Ma perchè? ma chi? ma come? ma dove? ma ma ma... ma che cazzo l'avete messo a fare che oramai balbetta solamente dicendo cose senza senso? Bah mistero italiano...Ma poi ti consoli e pensi che in fondo non importa se c'è Costanzo, non importa se c'è l'antipaticissimo Carlo Longhi che fa la moviola peggio del già pessimo Tombolini, domani c'è la partita...Italia-Nuova Zelanda ehehe ti metti a ridere, ti sfreghi le mani e dici: ma tanto noi(quasi lo sussurri per non farti sentire da te stesso per non secciare)ma tanto noi "vinciamo" eh, e dai quei cogl... sono passati perchè l'Australia è entrata nel girone asiatico(tra le altre cose non si sa neanche perchè) sono scarsi, anche se mettiamo la formazione con cui abbiamo pareggiato col Paraguay, che comprendeva un uomo in meno(marchisio), dovremmo vincerla. Oppure pensi, tanto Lippi deve sbattere sempre contro le sue convinzioni per cambiare idea, ma la cambia no? e si penso di si la cambierà "in meglio". E, proprio no, beffa delle beffe, arriva la partita e ripresenta di nuovo la stessa formazione; allora pensi vabbè il 4-2-3-1 và, la butto lì ce la facciamo lo stesso, l'importante è non mettere il 4-4-2 se no ci blocchiamo e non facciamo niente: manovra lenta e tutte le conseguenze che comporta, data l'assenza di qualcuno che salta l'uomo. Ebbene l'allenatore che ha vinto i mondiali quello da cui ti aspetti una formazione vivace che superi i bestioni neozelandesi mette gli stessi interpreti, ma cambia la formazione. Si dirà e bè hai visto l'ha cambiata..Si ma l'ha cambiata in peggio cazzo!quello che si poteva fare per distruggere quel gioco inesistente l'ha fatto, ha fatto di tutto; allora lì inizi a farti delle domande dici: Ma vediamo, se perde ci guadagna? c'ha qualche contratto per cui se perde lo riempiono di milioni ? NO a entrambe le domande e allora sorge spontanea la domande come nei confronti di Costanzo....Il 4-4-2 ma perchè? ma come? ma chi? ma dove ? e si aggiunge ma come sei arrivato in finale mondiale se non sai fare la formazione CAPRA! merda sciolta! ma chi metti ? non solo non hai convocato i mostri che saltano l'uomo , ma anche quei pochi buoni che hai convocato sono in panca!CAPRA! aaaaaaaaaaaaaaaaaah, e ancora una volta vedi quella partita con speranza e rifletti, dici: ma ora lo capirà forse la prossima, sì forse ora farà qualche cambio. Alla ripresa fa i cambi.. Aha vedi Camoranesi e Di Natale et... voilà dici: finalmente ha capito toglie Marchisio e mette Camoranesi, leva il tumore Gilardino e mette Di Natale.. Non l'avessi mai detto o pensato: entra Di Natale al posto di Gila e fin qui ok , ma poi colpo di scena, fa entrare Camoranesi e chi toglie....Pepe? l'unico che corre, Pepe? allora ti aspetti un errore della grafica o di quell'incompetente di Bagni che non si sa chi ce lo ha messo...E invece no, è tutto vero quella Testa di Cacciucco ha tolto Pepe e ha lasciato quel porco di Marchisio. Tu spaesato dici: avrà una tattica assurda in mente, anche se inizi a dubitare seriamente dei pensieri che fa il tuo cervello su Lippi, in fondo ancora ne devi azzeccare una.
Dubbi fondatissimi, Lippi non si smentisce fa l'ennesima cazzata e se ne rende conto solo dopo 15-20 min quando fa finalmente uscire il suo raccomandato e mette....Pazzini?Chi(alla Maurizio Mosca)? ma ancora ma allora sei proprio un cretino patentato! ma allora a Coverciano hai fatto il corso come quello che dà a mangiare la nutella ai giocatori, che se davvero lo facessero morirebbero di indigestione in campo! esauriti i cambi(e pure Te!) ovviamente nulla c'è da fare anche se speri di vedere un Italia aggressiva, ma manco quello; De rossi era piazzato in difesa non si sa perchè, manco stessimo giocando col Brasile, ogni passaggio fatto era sbagliato e ogni cross era fatto dalla 3/4, così per non farci mancare nulla, i difensori agevolmente prendevano la palla di testa e il portiere pure.. Finisce la partita e senti un senso di amarezza nello stomaco e nella mente e dici ma vaf.... Lippi piglia fuoco!



B.L.M.

domenica 20 giugno 2010

Ci è o ci fa?


E' una settimana che sento dire un po' ovunque,anche dal c.t. stesso, che la Nuova Zelanda è una squadra scarsa dal punto di vista tecnico e molto forte dal punto di vista fisico, con due centrali difensivi che sono due colossi e rasentano i due metri di altezza. Ora, date queste premesse e tralasciando la scelta degli uomini dal punta di vista del rendimento profuso nella prima partita, uno si aspetterebbe di vedere in campo una squadra votata al gioco palla a terra, con interpreti veloci e forti tecnicamente, capaci di fare scambi precisi, di saltare l'uomo con facilità per creare superiorità numerica e in grado di fare rapide triangolazioni al limite dell'aria per mettere fuori causa la lenta e macchinosa difesa dei kiwi.
E invece la scelta piu' logica, almeno dal punto di vista delle premesse, viene puntualmente disattesa da un commissario tecnico che, a mio modesto parere, ha ancora la pancia piena dal mondiale di Germania. Dovevate vedere la mia faccia, o meglio sentire le mie bestemmie, quando nello schieramento iniziale ho visto Gilardino e Iaquinta tandem d'attacco, affiancati sulle fasce da Pepe e Marchisio. Allora, caro commissario tecnico "del mio stivale", se lo sai che quelli sono due bestioni fortissimi di testa, che mi significano due attaccanti di sfondamento come loro. Ma poi, errore nell'errore, hai messo due attaccanti "forti" di testa, mio buon Dio sulle fasce vuoi mettere dei giocatori che raggiungono il fondo e crossano in mezzo, insomma i classici giocatori di fascia (si chiamano giocatori di fascia di proposito)? E invece no! Hai messo sulla destra Pepe, un attaccannte esterno perfetto negli inserimenti, e su quella sinistra Marchisio, un centrale di centrocampo che gioca prettamente col destro. Cioè...PERCHE'?!?!?
Io vorrei solo ricordare ai piu' che l'Italia puo' schierare uno dei tridenti piu' forti del mondiale: Pepe, Di Natale e Quagliarelle. No, non sono ancora impazzito, nonostante la partita da manicomio e suicidio tattico a cui ho assistito. Vi ricordo che questi tre in due anni all'Udinese (dal 2007 al 2009) hanno segnato qualcosa come 61 gol nel campionato piu' difficile del mondo, dove sappiamo bene quanto è difficile metterla dentro anche contro squadre di bassa classifica.
Messa da parte l'analisi tattica della partita, ho parecchio da ridere sulla scelta degli uomini iniziale e sui cambi effettutati. Hai scelto un 4-4-2, ma fai giocare gli interpreti giusti. Perchè non fare giocare Maggio sulla fascia destra? (il binario di destra con Zambrotta e Maggio sarebbe stato devastante). Per quanto riguarda la fascia opposta che senso ha insistere con Marchisio, data anche la pessima prestazione della prima partita? Avrei fatto giocare Camoranesi, oppure avrei avanzato Criscito al centrocampo con Bonucci centrale e Chiellini spostato a sinistra (se fate attenzione all'azione del rigore, il cross su cui si avventa De Rossi è stato effettuato proprio da Chiellini).
Per quanto riguarda la fase difensiva non mi va proprio di sparare sulla croce rossa, visto che quella è la difesa "migliore" che puoi schierare tenendo conto dei convocati.
Va bene, OK, hai sbagliato la formazione, ma fai almeno i cambi giusti! Gilardino doveva uscire senza dubbio, ma poverino non era colpa sua se non gli arrivava un pallone, ma perchè togliere anche Pepe? Era uno dei pochi che doveva salvarsi, oltre agli immensi De Rossi e Montolivo. Hai fatto entrare Di natale e Camoranesi e ci puo' stare, ma ti rendi conto che hai lasciato Marchisio a cazzeggiare in mezzo al campo? Di fatto dopo 10 minuti l'hai sostituito. Ma chi hai fatto entrare? Pazzini!! Cioè le nostra azioni piu' pericolose sono nate da tiri da fuori aria, nel complesso due volte con Montolivo, che ha colpito anche un palo, e una volta con De Rossi e Camoranesi. Visto l'andazzo perchè non hai fatto entrare un tiratore come Quagliarella? Non era difficile: "Quaglia, entra te e quando puoi prova il tiro!!" Poteva essere una soluzione alternativa alla palla lunga per la spizzata della punta centrale. E invece hai fatto entrare un altro attaccante di sfondamento, che puntualmente non ne ha presa una, a questo punto una domanda mi sorge spontanea: ci sei o ci fai?


N.D.C.

sabato 19 giugno 2010

La caduta del......(Ct)Capello


18 giungo 20:30 - Capello sceglie il 40enne James come numero 1, poi formazione base: in difesa Terry e Carragher centrali con le fasce coperte dagli inglesi "abbronzati" Cole e Johnson; centrocampo con Barry diga, Gerrard e Lampard più avanti, e Lennon che svaria sulle due fasce. In attacco intorno al "pivot" Heskey agisce il red devil Rooney.
Tutta l'Inghilterra insieme agli scommettitori(vittoria 1.22) crede in una facile vittoria sulla modesta Algeria che, dopo aver partecipato al Mondiale dell'82 e dell'86, era scomparsa dalla massima competizione del globo per 24 lunghissimi anni. Ora senza stelle e particolari ambizioni tenta di ritagliarsi il suo spazio nella storia di questo primo mondiale africano.
Fischio e si comincia. Da subito si vede un Inghilterra poco pimpante e poco in palla. L'unico tiro arriva da Lampard al 33' ma fuori a lato, il portiere Bolhi non deve far nulla. L'azione della nazionale dei tre leoni è lenta, pasticciosa e dà proprio l'impressione di non avere alcuna organizzazione.
I difensori maghrebini seppure non dotati di altissima qualità, sono particolarmente generosi in quantità e riescono a contrastare con l'aiuto del rientro dei terzini( Belhadj e Bougherra) l'attacco macchinoso e superficiale dei "Man in White", ed anzi propongono ottime palle ai centrocampisti/attaccanti Kadir, Matmour, Guèdioura, Ziani che fanno non poca paura ai tifosi inglesi, impressionati dalla velocità ed imprevedibilità delle scorribbande offensive algerine. Terminata la prima frazione di gioco, ci si aspetta la svolta se non tattica, ma almeno comportamentale vista l'apatia della squadra giudata da Capello.

Nel secondo tempo nulla di nuovo all'orizzonte: freddo in campo, le assordanti trombette, il tecnico friulano che urla ai suoi, l'algeria che riparte e l'Inghilterra che non fa gioco. Un pò di luce si vede dopo 10 min quando Lennon finalmente si sposta più al centro realizzando un tiro da fuori area. Respinto. La partita all'inizio noiosissima si ravviva un pò quando gli uomini della regina decidono di giocare più veloce, confondendo gli avversari e compiendo passaggi rapidi e precisi volti ad affaticare la squadra in tenuta Verde, che comincia ad avvertire le prime difficoltà regalando molti corner all'avversario; la superiorità territoriale inglese si concretizza in un tiro di Barry ed in una capocciata di Defoe(entrato al posto di Heskey). I leoni, quasi soddisfatti del poco lavoro fatto, cincischiano e perdono una serie di palloni che portano in contropiede gli algerini che con due tiri di Guedioura (intorno all'86') spaventano capello e i suoi.

Gli ultimi 10 minuti sono di alterne fortune, da un parte Lampard tira a lato a sinistra, dall'altro la nazionale africana conquista calci di punizione che interrompono la trama offensiva degli Inglesi e ne rallentano la manovra.
Finisce 0-0 con buona pace degli allibratori e di chi aveva puntato su questa Inghilterra che poco ha fatto vedere in termini di gol, di spettacolo, ma anche di pura e semplice tattica, organizzazione degli inserimenti e sovrapposizioni, stimolate solo da qualche urlaccio del tecnico italiano.
Buona, invece, la prova degli africani che si sono evidenziati sia per la rapidità che per il gioco offensivo e il disegno tattico mostrato. Ottima l'interpretazione della partita in cui si vede molto bene la mano delle squadre francesi nelle quali molti di questi hanno militato e militano tutt'ora.
Per gli Inglesi è sempre la stessa storia: sempre favoriti mai concreti, sempre agognati mai vittoriosi; è un ciclo che si ripete(anche se nulla è ancora detto) e che si concretizza nella mancanza di un portiere di livello da almeno 20 anni, nella mancanza di una unità di pensiero e ora nella mancanza di gioco. Insomma in campo scendono 11 individualità mal mescolate e che il più delle volte sono talmente legate (almeno pare) agli schemi tattici delle squadre di club di appartenenza che non riescono mai ad adattarsi alle tattiche proposte in nazionale; come dicono i tabloid inglesi "tre leoni sdentati" la cui fama è molto maggiore della grinta che dovrebbero mettere in campo e con la quale dovrebbero divorare gli avversari.
Ma questo ci rende solo felici; un altro punto a favore della nostra Nazionale..E annamo!


B.L.M.

venerdì 18 giugno 2010

Mondiale 2010 = Euro 2000?


I corsi e i ricorsi storici esistono anche nel mondo del pallone, come già anticipato nel post precedente (“Biscuit”, B.L.M.).
Gianluigi Buffon si infortuna – “ernietta del disco” e “a tempo indeterminato, non possiamo prevedere il ritorno”, dice in sintesi il medico della Nazionale – durante la partita col Paraguay e resta in panchina nel secondo tempo, sostituito dal giovane Marchetti (cercato, secondo alcuni voci, proprio in questi giorni, dall’Arsenal). È il 2010 e si sta giocando un Mondiale.
Gianluigi Buffon si infortuna prima dei quarti di finale con la Romania, lasciando il posto a Toldo per la partita successiva contro l’Olanda - una storica partita per il portiere "para-rigori". Era il 2000 e si stava giocando un Europeo, che l’Italia si farà scippare in finale dalla Francia.
Se i corsi e ricorsi storici agiscono, oltre che limitarsi ad esistere, anche nel mondo del pallone, ci sono un paio di cose da aspettarsi: Marchetti acquisirà più esperienza, andando a giocare in una squadra più forte di quella sua attuale– come Toldo fece partendo da Firenze per approdare alla sponda neroazzurra di Milano; la classe politica italiana, o una parte di essa (vedi Lega Nord e relativi esponenti), criticherà squadra e allenatore, costringendo alle dimissioni il c.t. – come nel 2000 fece Berlusconi, le cui aspre critiche portarono al volontario allontanamento di Dino Zoff (all’epoca c.t. della nazionale, n.d.r.); Cannavaro commetterà altri svarioni in difesa – come fece sul gol di Wiltord in finale nel 2000 (e come ha già fatto in questo Mondiale in occasione del gol del Paraguay); alcuni giocatori lasceranno la Nazionale (il capitano e Gattuso, n.d.r.) – come già fecero Ferrara e Antonioli (convocato, ma mai fisicamente in campo) nel 2000.
Sapendo tutto questo, vogliamo ancora che l’Italia vada in finale? Nonostante le somiglianze con l’esaltante, ma altrettanto amaro, Europeo del 2000?
Se non crediamo alle coincidenze, forza Italia! Se, invece, ci crediamo…consoliamoci almeno col fatto che, rintronati come siamo dalle le vuvuzelas, non ci accorgeremo di nulla.

M.M.

Lakers Once Again


Si è vero, stiamo per entrare nel momento clou del mondiale, tra waka waka e strombazzamenti vari, è anche vero che non sono un grande esperto del pianeta basket, ma penso che almmeno "un piccolo cenno" vada fatto anche alla finale NBA tra Boston Celtics e Los Angeles Lakers, gara decisa soltanto dopo la settima partita della serie e vinta nel finale dai Lakers dopo una partita in cui sono stati sempre sotto. Cominciamo col dire che, sulla base di quello visto nel corso delle finals, la sfida per il titolo è stata altamente equilibrata ed entrambe le squadre avrebbero potuto vincere senza demeritare.
La nostra analisi si concentrerà appunto su gara 7, quella decisiva, quella in cui the winner takes it all. La prima cosa che mi viene in mente dopo aver visto la partita è "Hanamichi, chi controlla i rimbalzi controlla la partita" [cit. Slam Dunk] e mai citazione fu piu' precisa perchè dopo un'illusoria tripla iniziale del sempreverde Fisher, Boston prende in mano il pallino del gioco e chiude il primo gioco sopra di 9 punti (23-14). La difesa di Boston su Bryant è asfissiante con repentini raddoppi che non lasciano spazio al "black mamba" che soffre troppo la marcatura di Pierce e Ray Allen che lo costringono a prendersi tiri impossibili puntualmente sbagliati da un Kobe troppo fuori dal match. Se quindi Bryant per il momento è l'assente ingiustificato, i Lakers devo fare affidamento alla forza del collettivo e restano attaccati alla partita grazie all'apporto in zona realizzativa di Ron Artest, ma soprattutto grazie allo strapotere fisico sotto canestro di Gasol che riesce a prendere tutti i rimbalzi che sorvolano il suo raggio d'azione. Questo basta a limitare i danni, con i Lakers che chiudono il secondo quarto in svantaggio di 6 punti (40-34), ma con un Bryant "human mode: on" (3 canestri su 14 tiri) per penetrare la perfetta difesa di Boston ci vuole ben altro.
Il terzo quarto sembra piegare definitivamente la resistanza dei Lakers che vanno anche sotto di 13, ma la variabile impazzita ha un nome: Lamar Odom, autore 7 punti che, uniti al lavoro di Gasol sotto canestro (chiuderà la partita con 18 rimbalzi e 19 punti) e grazie a uno stratosferico Ron Artest, riescono a riportare i Lakers in partita sul risultato di 57-53 allo scadere del terzo quarto.
Il quarto quarto risulterà essere decisivo per l'assegnazione del titolo:una tripla di Fischer riporta i Lakers in parità e Boston fallisce tre possessi consecutivi permettendo a un Bryant fino ad all'ora evanescente, di mettere a referto 4 punti consecutivi che permettono ai Lekers di passare in vantaggio e di allungare.
Gli ultimi minuti sono concitati, le triple si susseguono: Rashid Wallace(11 punti e 8 rimbalzi per lui), Artest(autore a fine gara di 20 punti), Allen(13 punti e 8 rimbalzi), Bryant ci prova ma sbaglia, sul rimbalzo manco a dirlo decolla Gasol che scarica di nuovo su Bryant ke si riprende il tiro, trova il fallo e fa 2 su 2 dalla lunetta. Mancano 23 secondi e Boston è sotto di 6 quando Rondo ruba un pallone,prova la tripla...CHAF, -3.I Boston spendono il fallo su Vujacic che fa 2 su 2. Rondo ci riprova ma non va.
La partita finisce 79-83 per i Los Angeles Lakers che bissano così il successo dell'anno precedente e si aggiudicano il titolo NBA per la sedicesima volta nella loro storia, Bryant (autore comunque alla fine di 23 punti e 15 rimbalzi) viene nominato MVP delle finals e si aggiudica il quinto titolo NBA della sua carriera, meglio di lui, a quota 6, c'è solo "His Airness" Michael Jordan...Jesus in Sneakers.


N.D.C.

"Biscuit"


Ieri- 2004 Gruppo C, Campionato Europeo di calcio. L'italia insieme a Danimarca, Svezia e Bulgaria se la gioca per i quarti. Dopo 2 pareggi scialbi( Danimarca 0-0 e Svezia 1-1 con gol di Ibra di tacco) si profila una situazione del girone che vede:

Pt. DR
Svezia 4 +3
Danimarca 4 +2
Italia 2 0
Bulgaria 0 -7

L'italia dovrà affrontare la Bulgaria,con Svezia e Danimarca ad Oporto col forte rischio di un pareggio con tante reti per eliminare gli azzurri dalla competizione.
Il cosìdetto biscotto, sebbene non sia tipico della tradizione di sportività e fair play dei Nordici, è altamente probabile anche per i Buon pensanti del calcio parlato.
Le partite si disputano in contemporanea, qualora l'Italia dovesse vincere contro la Bulgaria e i Nordici non dovessero pareggiare 2-2, la nostra nazionale passerebbe ai quarti, con somma gioia del Trap già sconfitto ai mondiali contro la corea e l'arbitro moreno.
I match cominciano, l'Italia entra poco aggressiva in campo tant'è che al 44' Materazzi trattiene in aria Berbatov, Rigore. Petrov non sbaglia e la Bulgaria si trova un gol sopra gli Azzurri. Fine Primo tempo.Italia-Bulgaria 0-1, Svezia Danimarca 1-0. Il risultato non è male, ma dobbiamo pareggiare. Inizia il secondo tempo tra le ansie dei tifosi e la voglia di gol. Al 47' Cassano stampa il pallone sulla traversa, ma Perrotta da vicino non sbaglia è 1-1; non c'è tempo di gioire che la Danimarca pareggia, ora è obbligatorio vincere per passare il turno. Mentre l'Italia perde Perrotta per infortunio e cerca in tutti i modi il gol, la Danimarca segna con Tomasson al 67'. Ora l'Italia deve segnare almeno un gol per passare, gol che arriva con Cassano, ma al 93'; subito dopo aver esultato gli viene riferito del 2-2 di Johonson al 89' che gela il suo sorriso e regala una triste amarezza a tutti gli italiani che invano avevano creduto nel passaggio del turno.
Insomma il Biscotto tanto annunciato dagli Italiani e tanto smentito dalle squadre "Bandiero-crociate" si è realizzato. Uscito direttamente dai caldissimi forni delle famiglie svedesi e danesi si è depositato sulle tavole di tutti gli Italiani che increduli hanno dovuto digerire uno smacco molto pesante che tuttora rimane sullo stomaco a molti e nella memoria di tanti, realizzandosi come lo scandalo recente degli europei.

Oggi- 2010 Gruppo A, Campionato mondiale di calcio. La Francia dell'oramai tristemente celeberrimo tecnico Domenech si sfida con Uruguay, Messico e Sud Africa in un girone che attrae molti occhi soprattutto per la presenza del paese organizzatore(Sud Africa) e per la presenza della suddetta Francia, che si è guadagnata la qualificazione con una scandalosa conduzione di gara dell'arbitro svedese Hansson(ma sti svedesi centrano sempre?!) ai danni dell'Irlanda del C.T. Trapattoni.
La situazione del Girone è la seguente:

Pt. Dr.
URUGUAY 4 +3
MESSICO 4 +2
FRANCIA 1 -2
SUDAFRICA 1 -3

A differenza di 6 anni or sono, gli Azzurri si trasformano nei "Bleu" e i paesi Nordici si trasformano in "Allegrissimi" e poco onesti paesi centro-sud Americani.
I Galletti dovranno disputare il prossimo match con i Bafana Bafana, mentre i paesi del Nuovo continente si affronteranno fra di loro.
L'unica speranza per i cugini d'oltralpe di passare al turno successivo sarebbe vincere sperando in una debacle di una delle squadre americane, oppure, vincere con ampio margine e aspettarsi una contenuta sconfitta della nazionale celeste o dell'avversario in salsa-chili.
Conoscendo il precedente e la natura delle squadre poco inclini a favori ai presuntuosi e spocchiosi(Maradona ha detto di Platinì:-Si crede chissà chi- proprio a sottolineare l'altezzosità dei francesi)europei, ci possiamo aspettare un biscotto "Mondiale"?
Io dico di sì, ed anche i bookmakers hanno qualche sospetto tant'è che la quota del pareggio è a circa 1.75, cifra insolitamente bassa per un pareggio; e devo dire che non mi dispiacerebbe, non solo per la naturale antipatia che noi Italiani CAMPIONI DEL MONDO abbiamo nei confronti dei VICECAMPIONI, ma anche per via del superamento delle qualificazioni in maniera del tutto rocambolesca con gol favorito dal mani di Henry, per via del inesistente gioco mostrato dai Francesi, per via della mancanza di un progetto tecnico-tattico da parte di un allenatore come Domenech e anche un pò per via della Simpatia per il Trap alla cui spese si è "guadagnata" la Francia l'accesso alla fase finale di questo coloratissimo Mondiale. Il Mondiale 2010 organizzato in quel paese in cui Mandela ha cominciato a lottare per l'apartheid, in quel paese che si sta sviluppando anche grazie ai mondiali, in quel paese che probabilmente anzi sicuramente uscirà dalla Competizione; ma che ne dite se prima di uscire si togliesse la soddisfazione di fare qualche gol ai Galletti e servisse un "Biscuit" ancora più amaro al popolo d'oltralpe?


B.L.M.

giovedì 17 giugno 2010

ZA '10




Il Mondiale di Calcio 2010 assegnato al Sud Africa. Partiamo da qui, tralasciando per un momento l’aspetto prettamente sportivo. L’orgoglio africano, quello di Eto’o ad esempio (camerunense, n.d.r.), sbandierato sempre, anche durante le partite del proprio campionato, è sempre in primo piano in questo grande evento. L’orgoglio africano dei tifosi locali che accorrono numerosi – e rumorosissimi – ad ogni partita, anche quando non giocano i Bafana Bafana, è sempre in primo piano.
Fanno festa, sempre, per il solo fatto di partecipare ad una grande festa, ad una festa mondiale, che questa volta, e per la prima volta, li vede padroni di casa. Padroni di casa, per la prima volta, nel vero senso della parola, dal momento che sono tutti di colore gli “uomini-di-faccia” di questo Mondiale: da Mandela, presidente sentimentale dello ZA (Sud Africa, n.d.r.), a Komoena, il grande capitano dei Bafana, grande, anche se – a dirla tutta – molto modesto sotto il punto di vista calcistico.
Anche la scelta del c.t. del Sud Africa di convocare un solo bianco in mezzo a tanti uomini di colore può essere intesa in vario modo: il mondiale è nostro, della nostra gente, quella nera, e tu ci sei perché unico bianco decente in mezzo a tanti giocatori di colore molto più bravi di te.
Viera – francese di colore - che passa la Coppa vinta dall’Italia quattro anni fa – con relativa arrabbiatura del presidente Abete (“La coppa l’abbiamo vinta, non spettava ad un francese passarla”, in sintesi) – al Sud Africa, in segno metaforico di apertura dei giochi, può essere inteso in questo modo.
Non è un discorso razzista, o razziale, ma è la verità: quest’anno il Mondiale non è rappresentato dalle tante bandiere dei vari paesi partecipanti o dai loro vari inni, quest’anno il Mondiale è nero, ha un grande sorriso bianco, tanta voglia di divertirsi e di lasciare in un angolino il ricordo dell’Apartheid. Il Mondiale quest’anno ha una colonna sonora, e non è “Waka Waka” (di Shakira, n.d.r.), ma il suono delle vuvuzelas. Assordante come assordante e prepotente, in senso buono, è la voglia dello ZA di tenersi stretto questo evento.
È, insomma, una grande occasione per dimostrare a tutti che, nel 2010, si può essere neri come non lo si era appena cinquant’anni fa: felici. Per un mese solo? Forse…ma almeno felici.

Per concludere, è chiaro che i Bafana Bafana non andranno avanti, nonostante il grande regalo fattole dalla Fifa assegnando per la partita inaugurale (Sud Africa-Messico, n.d.r.) un arbitro kazako, e quindi sconosciuto ai più (ma anche ai meno!), in verità molto di parte. D’altra parte lo si è visto già con l’Urugay di Forlan: tre pere e vuvuzelas più mosce del solito.

M.M.

Noio per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?




Questo è la domanda che si pongono alcuni noti interpreti della nostra Nazionale(vedi Iaquinta, Marchisio).
Schierati contro il Paraguay in un ipotetico 4-2-3-1 e collocati in posizioni utopistiche per le loro caratteristiche di velocità e resistenza, fanno fatica a garantire un apporto continuo di tenuta e giocate alla manovra azzurra, evidenziando ancor di più la palese assenza di fantasia, estro e caratura tecnica di questo gruppo. Gruppo, per l'appunto, la tanta agognata unità di squadra. A mio modestissimo parere si fa, soprattutto per bocca del nostro C.T, un uso errato del concetto di "gruppo". Fare gruppo non significa necessariamente, mettere insieme soggetti che hanno un valore medio simile o personalità miti, così da non minare gli equilibri dello spogliatoio; significa anche avere personalità forti e talenti puri che alimentano la stima del gruppo, che sono al servizio della squadra, che dettano l'ultimo passaggio, che finalizzano il gioco e che concretizzano lo svolgimento della manovra proprio del suddetto gruppo, aiutando i propri compagni a non rendere vani gli sforzi di costruzione del gioco.
Esempi lampanti di tale concetto li abbiamo avuti in questi anni di champions, palloni d'oro e di stelle come Kakà nel Milan, C. Ronaldo nel Manchester United e Milito nell'Inter, la cui consacrazione come elementi di spicco della squadra non ha affatto incrinato l'equilibrio del team, senza il quale neppure loro sarebbero riusciti a raggiungere certi obiettivi e a conquistare certi trofei.
Tuttavia le convocazioni, purtroppo, sono irrevocabili ed ora al mondiale attualmente in corso le chiavi della fantasia, tra le fila "tricolor", sono affidate al nostro n° 21(n.d.r. Andrea Pirlo), con la speranza che torni presto e che con i suoi passaggi possa illuminare il gioco, donare imprevedibilità ed estro alla compagine dello Stivale, orfana di tecnica, ma colma di Passione..
FORZA RAGAZZI!!!!

B.L.M.



Il Mondiale Delle Vuvuzelas


Oggi è finita la prima tornata delle partite della fase a gironi del mondiale 2010: tutte le squadre hanno fatto il loro esordio, sono state giocate 17 partite, abbiamo visto scendere in campo campioni su campioni ma a mio modesto parere questo mondiale stenta ancora a decollare. Non lo so, sarà per questo pallone, che dicono sembri un supersantos, sarà perchè i giocatori vengono da una stagione spossante e di conseguenza sono stanchi, sarà che le vuvuzelas li rincoglioniscono, fatto sta che non ho ancora visto una partita degna del blasone e della storia di questa competizione.
L'analisi da fare è duplice: le squadre piu' forti e date per favorite stanno arrancando, le squadre meno forti e date per spacciate alla fine dei conti non si stanno dimostrando affatto tali (si pensi alla debacle delle "Furie Rosse" o a quanto abbia sofferto il Brasile per sbarazzarsi della Corea del Nord). Quindi quello che ne viene fuori è un livellamento verso l'equilibrio dell'intero torneo, che si riflette poi nell'atteggiamento con cui le squadre scendono in campo. E' vero le partite sono piu' combattute, è vero c'è molto piu' agonismo ma si rischia di perdere forse l'aspetto piu' importante di una competizione sportiva: lo spettacolo.
Non parlo della spettacolare cornice che avvolge tutta la manifestazione, parlo dello spettacolo ke dovrebbero offrire le partita, a prescindere dalla squadra per cui si fa il tifo. Diciamoci la verità: fin'ora è stato davvero un brutto mondiale. Poche azioni degne di nota, poca intensità di gioco, poche emozioni che fanno il paio con le troppe papere dei portieri, la troppa importanza che si dà al risultato a discapito del bel gioco. E' passata una settimana e se la storia che si tratta del primo mondiale nel continente africano, l'entusiasmo, la gioia ,i colori e la trombetta dei sudafricani, per carità ben venga tutto, non ho nulla contro di loro, hanno ancora una certa importanza mediatica, mi fa pensare al fatto che c'è davvero poco da dire e da raccontare sullo spettacolo visto sul terreno di gioco.
Certo le mie considerazioni possono essere considerate troppo azzardate visto che è solo l'inizio della competizione, ma purtroppo è questa l'impressione che ho avuto fino a ora. Non c'è stata una singola partita che mi abbia fatto pensare a qualcosa che si avvicinasse al concetto di "una bella partita", che andasse ovviamente al di là del risultato finale. Forse l'unica che esula dal discorso appena fatto è la partita della Germania, non certo per il risultato ma per la qualità di gioco espressa dai tedeschi. Si tratta purtroppo dell'eccezione che conferma la regola.
Spero che nei giorni a seguire ci sia una decisiva inversione del trand di quello che è fin'ora andato in onda, o in streaming, perchè altrimenti c'è davvero il rischio che questo passi alla storia soltanto come il mondiale delle vuvuzelas.

N.D.C.

E' NATO IL BARETTO DELLO SPORT


Benvenuti nel baretto dello sport!!!!! Luogo di discussioni sportive e non tra un drink e una birra!!! Orsù non ci attardiamo che si dia inizio alle danze!!!