domenica 4 luglio 2010

"Illusi"


Napoletani e Argentini. Solo loro potevano credere nella vittoria finale della nazionale del "pibe de oro", che nell'occasione è stato più capa de m.. che pibe de oro. Una squadra, quella Argentina, schierata sin dall'inizio con 5 attaccanti, un centrocampo nullo(si vedeva a tratti solo Mascherano) e una difesa con giocatori-birilli che con un tiro flebile si faceva strike.
E' vero la nazionale albiceleste aveva un attacco fortissimo, Tevez Messi Higuain, con esterni Di maria e Rodriguez(anche se questo non ho capito dove giocasse realmente), ma anche questo sopravvalutato come tutta l'Argentina.
Insomma, Messi nel momento del bisogno non c'è mai e soprattutto sarà impopolare ma la verità è che non è possibile sentire "Messi è l'erede di Maradona", in realtà senza squadra Messi non è nessuno; è forte si, supera l'uomo, sgattaiola fra gli avversari, ma gli manca il carisma del grande giocatore, la forza fisica nei contrasti e la personalità di chi prende le redini in mano della squadra e la porta alla vittoria.
Poi non c'era una punta forte di testa, il caro vecchio rivale di Pelè ha lasciato il sig Milito in panca e sebbene ci fosse Higuain, di testa nessuno l'ha mai presa in questa nazionale tranne Demichelis che lasciamo stare, un obbrobrio difensivo, le cui deficienze si erano evidenziate già durante la champions, vinta dall'inter proprio per colpa degli svarioni difensivi di Demichelis .
In sostanza una squadra poco organizzata, anzi non organizzata affatto che ha passato le qualificazioni e gli ottavi solo ed esclusivamente per demeriti altrui e per il grande apporto offensivo che la squadra è riuscita a generare, anche e soprattutto grazie a difese non allineate e tatticamente instabili, insomma a difese non europee.
E difatti dopo il Brasile anche l'Argentina se ne va, ed ora il campionato mondiale da che si era detto, con l'uscita di Francia e Italia, fosse un mondiale Sud-Americano(uruguay paraguay argentina e brasile) è diventato un Mondiale "Europeo", per via del solito eccessivo e tradizionale affidamento che queste squadre ripongono nell'attacco e nella fantasia, tralasciando la tattica e la manovra dei centrocampisti. Anche se eccezione va fatta alla seleçao che ha perso per defezioni di qualche giocatore(melo) e non per demeriti in senso stretto. Fatto sta che comunque le compagini americane nelle fasi finali hanno mostrato tutta la loro debolezza rispetto al gioco consapevole e maggiormente organizzato delle squadre europee.



B.L.M.